Non ci sono dubbi: quando c'è da sfruttare una serie di successo, Capcom non è seconda a nessuno. La casa giapponese ha ampiamente dimostrato di saper valorizzare i propri personaggi e le storie di cui sono protagonisti attraverso sequel e prequel, che hanno il pregio di aggiungere sempre qualcosa al quadro generale pur lasciando delle questioni in sospeso, a uso e consumo delle produzioni successive. Resident Evil è un esempio perfetto di tale attitudine: il primo episodio della serie, sviluppato per PSone, risale a dieci anni fa e ha avuto il merito di stabilire delle linee guida per il neonato genere dei "survival horror". Aggiungendo azione e sangue a un'impostazione chiaramente ispirata a quella del francese Alone in the Dark, nel corso del tempo RE ha raccontato le vicende di una multinazionale, la Umbrella Corporation, impegnata nello sviluppo di armi batteriologiche tanto potenti da trasformare l'intera popolazione di una città in zombie cannibali. Dalla serie principale sono nati anche degli spin-off come Resident Evil: Gun Survivor, ovvero un modo per utilizzare i punti di forza storici del gioco in un ambito differente, che ci vede agire in prima persona utilizzando un mirino per eliminare i nemici sullo schermo.